intestazione
Home page

Blog

17 luglio 2020
Stefano Mancuso – Fonte: La Repubblica, 4 luglio 2020

Il verde che vorremmo



All’Italia manca un movimento ambientalista laico e popolare

--ooOoo--


Nelle amministrative francesi del 28 giugno scorso, importanti città come Lione, Marsiglia, Bordeaux, Strasburgo, assieme a centri più piccoli quali Grenoble, Besançon, Annecy e numerosi altri, hanno scelto di essere guidati dai verdi. Un risultato che, arrivando dopo l’impetuosa crescita registrata alle ultime elezioni europee dai partiti verdi di Germania (20,5%), Francia (13,5 %), Gran
Bretagna (16,5 %) e alle successive elezioni politiche in Austria (verdi al 14%), Finlandia (11,5 %) e Svizzera (21% fra i due partiti ecologisti), dimostra come la crescita dei partiti verdi in Europa non sia affatto un accidente passeggero.

Magari non sarà ancora un vento impetuoso ma non è neanche un’insignificante brezzolina. Ciò che meraviglia non è tanto il loro successo — qualunque persona in grado di valutare la realtà non poteva che prevederne l’ineluttabile ascesa — quanto la sufficienza con la quale le formazioni politiche tradizionali hanno trattato e continuano a trattare i temi di natura ambientale, che stanno dietro a questa piccola rivoluzione europea, come se non avessero affatto una valenza universale, ma riguardassero soltanto una minima frazione della popolazione. Si tratta di un grossolano errore: oggi la questione ambientale è soprattutto una questione sociale e generazionale, ma anche una rilevante questione economica saranno i giovani nel corso delle loro vite a sopportare le conseguenze più dure dell’emergenza climatica e insieme a loro i più fragili, gli indifesi, i deboli.

Saranno le aziende, destinate a scomparire se non sapranno comprendere un mondo nuovo. Insomma, in una maniera o nell’altra sono verde è innanzitutto temi che riguardano tutti. È il motivo per cui un partito popolare, non un club di ecologisti. Tranne che in Italia è chiaro a tutti in Europa.

L’ambiente, infatti, nonostante la parola sia ormai logora dopo decenni di uso scriteriato, è tutto ciò che ci circonda. Come potrebbe non interessarci? L’innalzamento delle temperature, la mancanza di risorse, l’inquinamento delle nostre città, sono fatti. Brutti fatti, misurabili, che per quanto possiamo cercare di ignorarli, avranno effetti diretti sulle nostre vite, sulla nostra salute, sullo stato, sull’economia. Insomma, quel tipo di fatti, come il virus, la cui sottovalutazione non serve altro che a peggiorarne gli effetti catastrofici. Ignorarli, o immaginare che non esistano, non è la cosa più saggia che si possa fare.

Sul perché i verdi in Italia siano sempre rimasti sotto la soglia della marginalità, nonostante un territorio, una struttura economica, una tradizione e una storia, di gran lunga più favorevole a interventi di riconversione ecologica di quella dei Paesi nordici, si è discusso moltissimo. Qualunque siano state le cause nel passato, non è il caso di scoraggiarsi. Esiste in Italia un significativo numero di elettori, interessato ai temi ambientali, che non si sente al momento rappresentato da nessuna forza politica. Un numero che è inevitabilmente destinato a crescere nel
prossimo futuro.

Non è, infatti, immaginabile un Paese moderno che non abbia una rappresentanza politica esplicitamente rivolta alla tutela dell’ambiente, a limitare lo spreco delle risorse e il consumo del suolo, continuare a sottrarre spazio agli ecosistemi naturali in un Paese che è in decrescita demografica non ha senso.

Non sono questioni per fricchettoni o per élite ambientaliste; sono problemi pratici e indifferibili che colpiranno dapprima le frange più deboli della popolazione e poi, a seguire, tutti gli altri. La mancanza di comprensione, prima ancora che d’interesse, per questi argomenti da parte dei partiti tradizionali renderebbe urgente la nascita in Italia, di un serio movimento ambientalista, laico e popolare che operi avendo chiaro che non c’è alcuna differenza fra una società giusta e un ambiente sano.





17-07-2020 | Inserisci un commento | Torna all'indice


Nessun commento per questo post

Lascia il tuo commento

bl_form

Tutti i campi sono obbligatori.

Nome e Cognome:

eMail: (non sarà pubblicata)

Commento:

Per prevenire lo spamming ti chiediamo di rispondere a questa domanda:

5 + 8 = ?

 

Footer
top
Il Pensiero sociale